Tu sei qui…in campo con me

Sabato 28 Giugno, al Campo Don Pippo di Rimini, si è giocata una partita speciale.
Padri in esecuzione penale esterna e figli si sono incontrati sul campo per 𝗹’𝗲𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗳𝗶𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗼 𝗮𝗻𝗻𝗼 di Tu sei qui con me Io sono qui con te.
Un’occasione per condividere tempo, sorrisi e leggerezza.
Perché stare insieme, anche solo per una mattina, può fare la differenza.

La rivoluzione della Pace: come Rimini può trasformare il mondo, un gesto alla volta

Cari riminesi, immaginate una città dove ogni gesto, ogni sorriso, ogni stretta di mano costruisce la pace. Non è un sogno: è la Rimini che possiamo creare insieme, oggi.

In un mondo lacerato da conflitti e divisioni, noi della Caritas diocesana di Rimini vi invitiamo a riflettere sul vero significato della Pace e sul nostro ruolo nel costruirla. Non possiamo più permetterci il lusso dell’indifferenza o dell’inazione. È giunto il momento di agire, di essere artigiani di Pace nelle nostre case, nelle nostre strade, nella nostra città.

Troppo spesso, vediamo la Pace come un concetto astratto, lontano dalla nostra quotidianità. Ma la verità è che la Pace inizia da noi, dalle nostre azioni quotidiane, dalle nostre scelte. Quando ci dividiamo, anche in nome di nobili ideali, alimentiamo il conflitto. La vera sfida è unirci, nonostante le differenze.

Immaginiamo Rimini come un cantiere di Pace. Cosa significa concretamente?

1. Abbattere i muri dell’indifferenza: Guardiamoci intorno. Chi sono i nostri vicini che soffrono in silenzio? L’anziano solo, la famiglia immigrata, il giovane disoccupato. Abbattiamo i muri che ci separano da loro.

2. Costruire ponti di comprensione: Organizziamo incontri interculturali, dialoghi interreligiosi, scambi generazionali. La Pace si nutre di conoscenza reciproca.

3. Trasformare le “macerie” in opportunità: Le nostre differenze, i nostri conflitti passati, possono diventare il terreno fertile per una nuova comprensione. Condividiamo le nostre storie, ascoltiamoci con empatia.

4. Educare alla Pace: Nelle scuole, nelle parrocchie, nei centri di aggregazione, promuoviamo programmi di educazione alla non-violenza, alla gestione costruttiva dei conflitti.

5. Agire per la giustizia: La Pace duratura si basa sull’equità. Impegniamoci in progetti concreti per combattere la povertà, l’esclusione sociale, le disuguaglianze nella nostra città. Pensiamo al progetto ‘Pasti Condivisi’ che abbiamo lanciato qualche mese fa: grazie a voi, abbiamo già servito 500 pasti a famiglie in difficoltà, creando momenti di vera condivisione e comprensione.

Non lasciamo che questa sia solo un’altra riflessione teorica.

Vi lanciamo una sfida: questa settimana, compite non uno, ma tre gesti concreti di Pace. Fatecelo sapere attraverso i social media con l’hashtag #RiminiPerLaPace o scrivendoci direttamente. Pubblicheremo le vostre storie, creando una catena di Pace che ispirerà l’intera comunità.

Ricordate: la Pace non è un traguardo distante, ma un cammino che facciamo insieme, passo dopo passo. È nelle nostre mani, nelle nostre parole, nei nostri cuori.

Rimini può diventare un faro di speranza, un esempio di comunità che vive la Pace concretamente. Ma questo futuro è possibile solo se lo costruiamo insieme, con pazienza, umiltà e determinazione.

Unitevi a noi in questa missione. Insieme, possiamo fare la differenza. Insieme, possiamo essere il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo.

Immaginate migliaia di mani che si tendono l’una verso l’altra, creando una rete di solidarietà che avvolge tutta Rimini. Questa è la rivoluzione della Pace che possiamo iniziare oggi. Siete pronti a farne parte?

La Pace non è un’utopia. È una scelta quotidiana. Scegliamola insieme, oggi e ogni giorno.

Enelda – Il Servizio Civile mi ha cambiata!

Enelda ha 22 anni, e l’anno scorso ha scelto di fare Servizio Civile in Caritas. Le abbiamo fatto qualche domanda. 

Perché un giovane dovrebbe decidere di fare servizio civile in Caritas?
“Perché si entra in contatto con una realtà che a parer mio è sconosciuta. Oggi conta solo quanto denaro hai, quanto ne puoi spendere e viene meno l’essenza dell’essere umano.

Non abbiamo idea di quello che succede intorno a noi, alle persone comuni. Pensiamo che i poveri siano solo quelli senza soldi, quelli che, se li incontri per strada, li riconosci perché magari sono vestiti male. La povertà è molto altro: è solitudine, è carenza di affetti, è emarginazione. Il Servizio Civile in Caritas mi ha permesso di vedere queste realtà e di comprendere come non siano lontane da noi. Purtroppo credo che i giovani non si avvicinino alla Caritas per un pregiudizio: fa parte della Chiesa e quindi sarà un posto di preghiera, rigido, in cui devi per forza essere credente. La Caritas, invece, è un posto che accoglie tutti e lascia ad ognuno la libertà di essere credente oppure no, di avere un’altra fede o altre idee. È un posto con tantissimi progetti e servizi, non è solo mensa o distribuzione di vestiti e ognuno può trovare il suo spazio”.

Enelda tu fai l’università, si può studiare e fare servizio civile?

“Si può. Sono iscritta al terzo anno di Educatore Sociale e Culturale. Oltre ad essere un ambito estremamente attinente ai miei studi, a differenza di un lavoro, mi ha permesso una buona flessibilità di orario e poi il giorno dell’esame è riconosciuto come permesso straordinario”.

Nel mio progetto mi sono occupata di persone che prima non avevano una casa, ma ora condividono un’abitazione con altri. Il Centro d’ascolto, dove avviene il primo incontro con gli utenti, mi ha permesso di rendermi conto che le persone vanno considerate in quanto tali. Non sono numeri, non hanno bisogno di buoni pasto, di vestiti, sono esseri umani che hanno bisogno di raccontarsi, di essere riconosciuti. 

Come dicevo prima, la povertà non è solo mancanza di soldi, è molto spesso solitudine. Il progetto del Giro Nonni vuole contrastare la solitudine di queste persone. Al mattino si va a casa loro per la consegna del pasto, questa è anche l’occasione per scambiare due chiacchiere e prendere nota di eventuali esigenze. Il pomeriggio poi si va a casa delle persone per far loro un po’ di compagnia”. 

“Mi porterò sempre nel cuore un episodio semplice, ma che mi ha toccata profondamente. Eravamo vicino al Natale e una signora che seguivamo, non una signora molto espansiva e di certo non facile, mi ha fatto capire che il mio servizio, che io pensavo marginale, di routine, invece per lei era molto importante. Eravamo diventati per lei delle persone di riferimento, degli amici. Un altro episodio che posso raccontare è avvenuto durante un ascolto. Un signore mi ha raccontato la sua vita e mi ha colpito perché, per una scelta sbagliata, una scelta sbagliata che chiunque potrebbe fare, la sua vita ha preso poi una piega negativa. Quando rimani solo rischi poi di non riuscire a riprendere il cammino e hai bisogno di qualcuno che ti si faccia prossimo. L’ho sentito molto vicino a me e spero lui abbia sentito noi vicini”.

Il servizio civile ti ha aiutata a capire meglio che cosa vuoi fare nella vita? “Decisamente. Mi ha fatto capire che, volendo fare io l’educatrice, non dovrò permettere che le realtà che ho incontrato siano invisibili. Mi piacerebbe andare nelle scuole e raccontarlo ai giovani. Ho poi capito che c’è tantissimo da fare e che dovrebbero essere anche i giovani a darsi da fare. In tanti stanno magari a casa senza far niente aspettando che qualcosa gli piova dal cielo, quando invece ci sarebbe un’opportunità come quella del servizio civile”.

Tu lo hai fatto con altri ragazzi, è stato positivo?
“È stato molto positivo, perché non avevo tutto sulle mie spalle, condividevo il per- corso. È stato un mettersi in discussione continuo, un lavoro di squadra, c’era un continuo confronto con persone anche molto diverse tra loro. Idee diverse, motivazioni diverse e modi diversi di vivere le cose. Ti mette molto in gioco come esperienza e ti da delle basi per affrontare il lavoro futuro”.

Bando volontari Servizio Civile Universale 2022
    

Il bando è rivolto ai giovani italiani e stranieri in età compresa tra i 18 ed i 29 anni (non compiuti), la scadenza per le domande da parte dei giovani è prevista per venerdì 10 febbraio 2023 alle ore 14.00. 

La Caritas Diocesana di Rimini è presente nel bando con 2 progetti per un totale di 10 posti. Tutti i progetti proposti dalla Caritas Diocesana hanno una durata di 12 mesi.

A questo link trovi le schede sintetiche dei nostri progetti.

1 – Comunità che cresce 

2 – Ti Faccio Compagnia

Per maggiori informazioni contattare Paola Bonadonna, responsabile del Servizio Civile, al numero 3497811901, oppure scrivendo a paola.bonadonna@caritas.rimini.it

Tutte le informazioni sul Bando sono disponibili sul sito https://scelgoilserviziocivile.gov.it/

Gli aspiranti operatori volontari devono presentare la domanda di partecipazione esclusivamente attraverso la piattaforma Domanda on Line (DOL) raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it

Attenzione: Le domande trasmesse con modalità diverse da quella indicata non saranno prese in considerazione. Non si possono presentare domande per posta, via e-mail, via fax o a mano.

È possibile presentare una sola domanda di partecipazione per un unico progetto ed un’unica sede, da scegliere tra i progetti elencati negli allegati al presente bando e riportati nella piattaforma DOL.
Si rammenta ai giovani interessati che prima di fare domanda è consigliato informarsi sulle caratteristiche dei progetti. Per meglio orientarsi nella scelta del progetto è opportuno contattare gli enti di servizio civile sui territori e chiedere direttamente informazioni ai referenti dei progetti.
Se sei interessato ai nostri progetti, ti consigliamo di contattarci al più presto senza aspettare la fine del bando, così potrai visitare le diverse sedi di progetto e scegliere quella che ti interessa di più.

Fate i buoni. Fate la Caritas!

Quest’anno a Natale sostieni Caritas Rimini. Abbiamo bisogno del tuo aiuto!

Vuoi diventare volontario?
Chiama il 3914762566, oppure visita la pagina dedicata.

Vuoi sostenerci economicamente? Fai una donazione:
Caritas ODV – IBAN IT21T0623024206000043130436

Vogliamo augurarti Buon Natale raccontandoti qualcosa di noi e per farlo abbiamo scelto 3 progetti, dei tanti che portiamo avanti. Ci piace raccontarci, cerchiamo di farlo bene per narrare non solo i drammi e le fatiche della nostra società, ma anche il bene possibile e l’umanità che troviamo nella relazione con le persone che si rivolgono a noi.
Volontari, operatori, persone ai margini: ognuno ha una storia da raccontare.

I volontari dell’unità di strada si ritrovano in Caritas, ogni lunedì sera alle 21, per partire alla volta delle strade più buie e fredde di Rimini. Un progetto ormai consolidato, finalizzato sia all’offerta di interventi a bassa soglia e di primo intervento, sia al monitoraggio delle persone senza dimora presenti sul territorio e alla mappatura dei luoghi del disagio, ma, soprattutto, l’occasione per andare ad incontrare amici che hanno per tetto le stelle. L’impegno è quello di portare nelle strade riminesi conforto e sostegno ai senza dimora offrendo pasti, the caldo, biscotti, oppure coperte e sacchi a pelo, oltre a calore, sorrisi ed umanità.

Grazie al “Giro Nonni” ogni giorno più di 60 anziani, sparsi sul territorio di Rimini, ricevono non solo un pasto caldo completo, ma anche uno sguardo, una parola e la compagnia di un volontario che, purtroppo, spesso è l’unica persona che incontrano durante la giornata. Il Giro Nonni è attivo 365 giorni l’anno, i nostri volontari non conoscono feriali o festivi, né bello o cattivo tempo, l’importante è fare arrivare il pasto caldo condito con un sorriso.
Ogni giorno cinque vetture partono per portare il pasto ai nonni. Il servizio è interamente gestito da volontari, coordinati da un operatore e da una suora Figlia della Carità. L’operatore si interfaccia con gli assistenti sociali dei singoli anziani per rimanere aggiornato e aggiornare su ogni singola situazione. Il Giro Nonni inizia tutte le mattine alle 9.30 con il porzionamento dei pasti e termina circa alle ore 13.00, dopo le visite e la pulizia del materiale utilizzato.

Pierangelo è una persona di quelle che ti tirano su il morale con quattro parole. Che hanno inciampato, ma con la voglia di fare una capriola e ritrovarsi in piedi. “Sono venuto qui oggi per raccontarvi di me, non lo avrei fatto se non fossi affezionato a questo posto, alle persone che ritrovo ogni volta che passo”, racconta.

L’Emporio di Rimini è un luogo d’incontro, di scambio, di pianti ma, soprattutto, di sorrisi.Non è ricevere il solito pacco alimentare, si viene accolti in maniera calda e si incontra chi ha voglia di ascoltarti” continua Pierangelo.

Ogni anno vengono consegnati più di 1.500 kg di prodotti alimentari, per un totale di 13.500 pacchi viveri a 777 persone (2021), delle quali il 62% di nazionalità italiana. Questo lavoro è possibile grazie ai 25 volontari che supportano l’operatrice nell’attività quotidiana, ma anche ai tanti donatori, piccoli o grandi poco importa, che destinano risorse o beni al progetto.

Testa Clà

TESTA CLÀ – Ci vuole una grande testa….contro lo spreco alimentare!

“Abbiamo lavorato anche sul piano dell’educazione al cibo. Ognuno ha messo le proprie competenze aumentando i benefici” racconta Antonella Mancuso, referente del progetto Testa Clà, conclusosi lo scorso 30 giugno, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna e nato con lo scopo di promuovere attività solidaristiche per contrastare lo spreco e il recupero alimentare.

La rete progettuale ha visto lavorare insieme sette Associazioni operanti sui 3 Distretti Socio-sanitari (Rubicone, Rimini e Riccione):

Associazione Caritas San Pio V ODV, l’Associazione Madonna del Mare ODV, Caritas Rimini ODV, l’Associazione Teambota ODV, l’Ass. Amici di Don Baronio, la Confraternita di Misericordia di Valconca ODV, Homo Viator Aps.

“Accanto al potenziamento della produzione dei pasti all’interno delle mense presenti sui 3 Comuni (Rimini, Riccione e Cattolica) e all’ampliamento dell’apertura del refettorio Solidale del Rubicone da 1 a 4 giorni alla settimana”, spiega Antonella Mancuso che ha coordinato il progetto per conto del Capofila Caritas Rimini, “gli obiettivi del progetto hanno riguardato soprattutto l’area del recupero alimentare e dell’educazione alimentare”. Tutte le associazioni hanno lavorato sia per consolidare la rete informale di aziende già esistente che dona alimenti sia per sensibilizzarne di nuove e i prodotti donati sono stati utilizzati per incrementare il servizio delle mense e i pacchi viveri.”

La raccolta settimanale dei prodotti è stata gestita dai volontari che, coordinati dal responsabile di logistica, è stata poi consegnata entro 24/48 ore al beneficiario finale. È stata anche promossa una mirata campagna di sensibilizzazione alla buona e corretta alimentazione, sostenuta dalla diestista Vittoria Salvatori che ha collaborato con la rete progettuale: attraverso i social sono state diffuse le varie categorie di alimenti, presentate mese per mese e accompagnate da grafica coordinata e uniforme. La nutrizionista è rimasta a disposizione qualora fossero arrivate, presso i Centri d’Ascolto, persone con particolari situazioni che necessitassero di accompagnamento e sostegno “per una corretta alimentazione. 

All’interno della rete, l’Ass. Homo Viator si è impegnata nella comunicazione e nella sensibilizzazione alla lotta contro lo spreco alimentare nel territorio del Rubicone, attraverso visite alle aziende ed attività del territorio che lavorano nel settore alimentare.

 In particolare, i volontari dell’associazione hanno cercato di rendere partecipe queste realtà alle richieste che provenivano delle caritas di zona, per poter far fronte alla creazione dei pacchi viveri per le persone che si rivolgono costantemente ai centri di ascolto delle Caritas. Così panifici, diversi bar e il mercato della frutta del territorio hanno donato le eccedenze sia per la mensa sia per i pacchi contenenti derrate alimentari che vengono consegnati agli utenti caritas 1 volta al mese. 

La campagna di sensibilizzazione si è rivolta anche ai ristoranti che hanno promosso iniziative a favore della mensa, come quella del “pasto sospeso”. Inoltre, rivolgendosi alla GDO, sono riusciti ad avere un contatto con “Iper La grande I” di Savignano sul Rubicone, per il recupero dell’ortofrutta 2 volte a settimana. In Valconca, i volontari della Confraternita di Misericordia si sono occupati di distribuire pasti e pacchi viveri alle famiglie del territorio che ne hanno fatto richiesta, anche attraverso gli sportelli sociali distrettuali.

3647 beneficiari totali delle azioni progettuali sopra descritte, 119.956 pasti erogati e 2905 pacchi viveri distribuiti!

Continua Antonella: “Lavorare in rete, dove ognuno mette in campo le proprie competenze e le proprie forze, ha notevolmente aumentato i benefici derivanti dalle azioni progettuali, aiutando anche le aziende ad azzerare le eccedenze. Il suricato, piccolo animale che ha animato la grafica del nostro progetto, ha davvero una testa ampia, degli occhi grandi e un muso appuntito: niente gli sfugge ed è un animale molto socievole…e noi? Che utilizzo scegliamo di fare della nostra testa, di fronte a questa tematica così importante?

Tanto altro ancora si può fare, con azioni che partono dal nostro quotidiano. 

Caritas Diocesana Rimini
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