Siamo in un momento storico dove viviamo una grave crisi occupazionale.
Tutti ne abbiamo diretta conoscenza.
Papa Francesco ci richiama costantemente a non far scomparire la parola “solidarietà” dal vocabolario, a lottare contro la globalizzazione dell’indifferenza e a dare lavoro per dare dignità. Questi richiami non possono rimanere inascoltati.
Il Fondo per il Lavoro nasce nel mese di ottobre 2013 come iniziativa diocesana, con lo scopo di creare occasioni di occupazione a favore di persone disoccupate e/o inoccupate, che versano in condizione di grave disagio economico. A seguito della crisi economica, scoppiata sul nostro territorio nel 2011, la Diocesi si è interrogata su come rispondere all’emergenza di tante persone rimaste disoccupate ed ha così deciso di istituire un fondo, finalizzato a pagare parte dei contributi ai futuri lavoratori, segnalati da una lista di candidati in situazione di difficoltà occupazionali.
Il progetto si avvale della collaborazione di numerosi soggetti tra cui: Diocesi, Caritas Diocesana, Caritas Parrocchiali, Acli, Camera di Commercio, Centro per l’Impiego, Centro di Solidarietà della Compagnia delle Opere, Associazioni di categoria, Imprese, Sindacati ed Istituti di Credito.
Dalla sua nascita al Fondo per il Lavoro sono pervenute 937 domande di iscrizione, ovvero persone volenterose di trovare un impiego o una formazione volta all’inserimento lavorativo. Il Fondo ha raccolto oltre 780 mila euro, principalmente da donazioni di privati e di imprese, oltre che in parte da fondi pubblici e da Caritas Italiana. Le risorse sono state destinate all’inserimento lavorativo di 221 persone, finanziando corsi di formazione, corsi per patenti di guida e soprattutto tagliando il costo del lavoro del 15% all’impresa, per i primi 12 mesi di contratto.
La politica del Fondo per il Lavoro ha visto i propri sforzi riconosciuti anche a livello nazionale: nel 2016 infatti è stato insignito del premio Marco Biagi, un premio patrocinato anche dal Presidente della Repubblica.
Quotidianamente Roberto, ex direttore di banca in pensione, porta avanti un minuzioso lavoro di rapporto con le aziende del territorio, che ad oggi ammontano a 141, alle quali propone, sulla base delle skills degli iscritti, nuovi possibili inserimenti.