Piano Marvelli: ricostruiamo Solidarietà e Fraternità
Perché Piano Marvelli?
“Il beato Marvelli, morto a 28 anni, ha saputo coniugare vita spirituale e impegno sociale e politico, lavoro nelle istituzioni, attività ecclesiale e di volontariato, con grande esperienza professionale e generosità.
È vissuto in un periodo molto difficile, quale la Seconda Grande Guerra e il primo dopo guerra, quando era viva l’esigenza e il desiderio di rinascita, non solo per la ricostruzione fisica della città, ma anche della ricostruzione sociale ed ecclesiale”.
Come funzionerà il Piano?
“Tre le parole d’ordine: accogliere, accompagnare e integrare.
Accogliere le persone, accompagnarle nell’individuazione di percorsi di riscatto e autonomia e integrarle nella comunità, attenti a costruire relazioni e a generare speranza”.
Concretamente, come si sviluppa il Piano?
Quattro i settori operativi di intervento del Piano Marvelli: emergenza, Famiglie Insieme, Fondo per il Lavoro e l’area di animazione, formazione e comunicazione.
Il primo livello, quello dell’emergenza, prevede l’attivazione non solo delle Caritas Parrocchiali ma anche dei singoli cittadini responsabilizzandoli, facendoli uscire dall’indifferenza, rendendoli protagonisti come antenne territoriali per segnalare prima possibile persone e/o famiglie in difficoltà.
La segnalazione dei casi dovrà avvenire attraverso le Caritas parrocchiali, come pure la raccolta di informazioni. Resta preziosa la collaborazione con la rete delle associazioni e degli enti.
La prima risposta sarà quella delle Caritas parrocchiali, in raccordo con i servizi socio sanitari.
Per interventi più importanti, la persona o la famiglia verrà preso in carico dal Piano e la domanda di aiuto sarà trasmessa ad un Comitato Tecnico che la trasmetterà con una propria valutazione all’associazione Famiglie Insieme, se di problema economico, o al Fondo per il Lavoro.
La Caritas diocesana metterà a disposizione 3 operatori, uno per area territoriale, che affianchino, facilitino e supportino il lavoro quotidiano delle Caritas.
Tutto il processo e la rete territoriale attivata saranno accompagnati da azioni e momenti di animazione, formazione e comunicazione.
Chi gestirà e sostiene il Piano?
Oltre allo stanziamento previsto dalla Diocesi di Rimini, si potrà contribuire con donazioni.
Per condividerne la visione, a tutela della trasparenza e a garanzia di tutti coloro che sosterranno il Piano, sarà costituito un Comitato di garanti presieduto dal Vescovo di Rimini.
Il Piano Marvelli si occuperà di territorio e comunità: per questo riteniamo che, nel Comitato dei Garanti, sia importante la presenza dei Comuni sul cui territorio insiste la Diocesi di Rimini.
Comitato di garanti
Sindaci, ma anche imprenditori e il Prefetto. In totale, una decina di persone in rappresentanza di realtà ecclesiali, di amministrazioni e realtà civili. Il Comitato dei Garanti del “Piano Marvelli” garantisce trasparenza e garanzia. Il Comitato sarà unico sia per il Piano Marvelli sia per il Fondo per il Lavoro che ne costituirà parte integrante.
Ne fanno parte, a titolo gratuito, oltre al Vescovo Francesco Lambiasi, il Prefetto Alessandra Camporota, la dott.sa Rossella Talia, Maurizio Focchi, Paolo Maggioli, presidente Confindustria Rimini, il sindaco del Comune di Rimini, di Riccione e di Savignano (i due comuni capo distretto e il referente dell’Unione dei Comuni del Rubicone).
Al Comitato dei Garanti si accompagna anche il Comitato Tecnico, che sarà unico, integrando quello attuale del Fondo per il lavoro. Sarà rappresentativo di competenze diverse: bancarie, legali, mondo del lavoro, di conoscenza delle risorse presenti sul territorio e delle opportunità previste negli ultimi decreti governativi.