In compagnia del suo amico Cristian. stanno sempre insieme. Questa estate stavano nei pressi di piazza Tripoli.
Cristian è rumeno. Pino é di Roma: viveva in una casa di 150 metri quadrati della capanna di Betlemme insieme ad altre due persone, si prendeva cura di un amico senza un braccio, poi però ha deciso di vivere per strada non ha spiegato bene perché, ha detto che è stata una sua scelta.
Era sposato con una rumena che dice che lavora a San Marino.
Ha due figli, entrambi vivono a Bucarest: uno è informatico, l’altro gioca a basket.
Dice che è stato maitre in vari ristoranti, dice che ha anche servito i reggenti di San Marino.
Nel 2017 ha rappresentato la Capanna a Roma nella giornata dei poveri e ha pranzato con il Papa.
Non va alla Caritas perche dice che “non si prende” con Maria Carla.
Sono molto cordiali e simpatici.
Sono sempre lì, se piove si spostano più verso l’entrata del mercato coperto (sempre lato via Castefidardo).
Al solito, contento di vederci! Abbiamo chiacchierato a lungo, nonostante quando siamo arrivati lui fosse molto coperto e sembrava che dormisse. Tutto Okay.
Pino era seduto inizialmente a terra e vicino c’era una persona avvolta in un sacco a pelo che non si è mai scoperta. Ha raccontato che stare in strada per lui è stata una scelta (così ha tenuto a definirla) e si è perso nei ricordi dei lavori che ha svolto: è stato maître in diversi ristoranti ed in particolare a San Marino all’Hotel Gasperoni e alla Serena Visione. Ha ricordato di quest’ultima esperienza la gentilezza del proprietario e la stima che aveva per lui. Poi tutto è andato in malora a causa del rapporto burrascoso con la moglie cosa che lo ha portato anche ad una forte depressione.
Successivamente Pino, lontano da tutti, ha raccontato a Veronica di essere un tipo solitario che non ha sempre voglia di compagnia ed è spesso malinconico. E’ stato tossicodipendente quando era giovane ed in Romania ha conosciuto la sua ex moglie con cui è stato insieme parecchi anni e per un certo periodo aveva smesso con le droghe. Hanno abitato anche a Mercatino Conca gli ultimi anni e poi un giorno lei l’ha lasciato, è andata via senza dire nulla. Così ha ripreso a drogarsi. E’ anche stato in comunità. Ora non fa più uso di sostanze stupefacenti ma ammette di essere alcolista.
Ha la scabbia/le pulci… Dice che andrà in ospedale e poi provvederà a tornare in capanna come da accordi con Niccolò capitani. Gli hanno proposto di andare in comunità ma lui non vuole. Si è rabbuiato quando sono arrivati i due fratelli. Insinuava che siano stati loro a rubargli le coperte…. Ieri sera.
Pino era più ubriaco del solito e per questo è stato difficile istaurare un dialogo con lui. Non ci ha riconosciuti e ha chiesto a Giuseppe se lo conosceva. Aveva la barba quasi rasata e ci ha detto che è stato il suo compleanno, cosa che sapevamo e gli abbiamo ricordato che Paola è venuta a fargli gli auguri.
Lo abbiamo trovato molto sofferente: era ubriaco e con delle ferite in volto che si è procurato cadendo sul cemento. Faticava ad alzarsi e a camminare e ha chiesto il nostro aiuto per avvicinarsi ai suoi amici. Di buonumore anche lui ma profondamente triste e provato.
Pino purtroppo da una decina di giorni è di nuovo in strada. Ci ha raccontato che era in una casa a Santa Giustina e per sua scelta ha deciso di ritornare in strada. Ha ripreso a bere, al momento era ancora abbastanza lucido però ha chiesto più volte di parlare con con Fabio il compagno di Paola perché ha bisogno di sfogarsi un po’ e di spiegare perché la sua testa ha svalvolato
Stava dormendo nello spazio di fronte al tunnel vicino alla curia. E dice che e venuto via dalla capanna di Betlemme per ché aveva voglia di tornare a bere. È molto magro dice che non mangia tantissimo però in ogni caso l’importante è trovare da bere
Ci ha subito detto di aver litigato, per questioni banali, con Anghel ma sembra che dietro ci sia l’invidia di quest’ultimo perché Pino guadagna “più soldini”. Però è molto dispiaciuto perché sono/erano amici, perché insieme hanno condiviso momenti divertenti (anche con alcune “donnine” che li venivano a trovare).
Il prete della chiesa di Santa Rita gli ha detto che può rimanere lì davanti a patto ovviamente di tenere tutto pulito. Purtroppo gli hanno recentemente rubato il cellulare e non può più neanche ascoltare la musica.Spesso lo viene a trovare Ionela e lui non è contento perché lei è sempre ubriaca ed alza la voce e ieri ha discusso con la perpetua che puliva il pavimento che gli ha chiesto di alzarsi e Ionela ha urlato che glielo doveva chiede “per favore”. Lui si è vergognato.
Ha confidato di pensare spesso di tornare in comunità (ma ancora non ha deciso), ha visto troppe persone morire e ogni giorno ha paura di non svegliarsi. Ha chiesto di chiamare Giuliano della Sodfer (posto dove lavorava) perché lui ha contatti con la Papa Giovanni. Lo farà Paola.
Sapendo che poi saremmo andati da Anghel ci ha detto “lui non vorrà il mio saluto ma voi portateglielo”.In realtà Anghel dormiva e non gli abbiamo potuto portare il messaggio quindi siamo tornati da Pino per dirglielo ed esortarlo a fare lui il primo passo anche se lui era dubbioso perché già altre persone gli avevano portato il suo saluto ma senza risultato.Ha ringraziato tanto perché, pur non apprezzando tè e merendine, è impagabile il nostro impegno ad andare a trovarlo “invece di stare a casa a guardare la televisione”.