La Locanda 3 Angeli ha aperto le sue porte alla fine del 2020, come struttura dedicata all’accoglienza di persone senza dimora. È un albergo di 33 camere, all’occorrenza singole, doppie o triple con bagno. Una realtà fortemente voluta e gestita dalla Caritas diocesana riminese, da un progetto partito da lontano e che ha accelerato i tempi e visto la sua realizzazione proprio nel momento dell’emergenza sanitaria.
La pandemia ha cambiato le vite di tutti, e soprattutto quelle di chi viveva in strada. Con le nuove norme introdotte, i luoghi deputati all’accoglienza non erano più sufficienti ed ogni caso si voleva fare di più e meglio.
Si cercava un’opportunità ed è arrivata con la famiglia Angeli di Torre Pedrera che ha messo a disposizione l’hotel di famiglia, stipulando con la Caritas un contratto d’affitto per tre anni.
La Locanda 3 Angeli non è nata per essere un albergo dei poveri ma una ‘locanda della comunità’, infatti terminato il periodo dell’emergenza freddo ha continuato ad accogliere in modo reale e concreto. Ad oggi il suo progetto è quello di Albergo sociale, una residenza temporanea per le persone con problematiche di disagio abitativo di tipo emergenziale.
Con una convenzione con l’amministrazione comunale di Rimini, alla Locanda sono state messe a disposizione 20 stanze di capienza differenziata, dove accogliere e ospitare coloro che non sono in grado di pagare un affitto e che corrono il rischio di trovarsi senza un tetto. In parallelo vengono definiti una serie di progetti di sostegno individualizzati e predisposti dai Servizi Sociali Territoriali.
La Locanda 3 Angeli è il luogo predisposto all’accoglienza, nella sua accezione più vera. Sia che si tratti di chi ha sempre vissuto in strada, sia che si tratti di chi sta vivendo una momentanea difficoltà, è un riparo.
La possibilità di un posto caldo, un letto, una doccia. Quattro pareti ed un soffitto sulla testa diventano casa, un posto dove sentirsi al sicuro, dove poter riprendere fiato e dove soprattutto poter riprendere in mano la propria vita. Il ritorno alla normalità con il caffè caldo della colazione del mattino, dopo aver dormito nel proprio letto va di pari passo con dei percorsi di inclusione, con l’espletamento di pratiche burocratiche, con la cura e la tutela della salute.
Però qui alla Locanda abbiamo imparato che la parte “materiale” non basta. Quello che fa rifiorire davvero le persone è l’attenzione, è accompagnare le persone a ritrovarsi, perché si crede in loro e gli si dà speranza.
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