Ti vuoi impegnare in una esperienza di volontariato?

Dieci azioni possibili subito:

1. Dedicare il tempo libero per fare qualche servizio come volontario presso la propria Caritas parrocchiale o quella diocesana.

2. Approfondire la conoscenza e diffondere le riflessioni sui temi legati alla cultura della pace e della giustizia.

3. Pregare individualmente e in gruppo a favore dei poveri; animare la liturgia per rendere presenti le situazioni di vita e i bisogni della gente, soprattutto di chi si trova in difficoltà. Vivere ed educare ad uno stile di vita sobrio e improntato alla solidarietà.

4. Recarsi in Caritas con il proprio gruppo per conoscere e riflettere insieme ed invitare gli operatori Caritas ad un incontro di formazione specifico.

5. Invitare gli amici albergatori a  regalare alla Caritas di Rimini il vecchio mobilio e la biancheria non più utilizzata ma in buono stato. Noi lo metteremo a disposizione delle famiglie in difficoltà.

6. Caritas raccoglie  coperte  e indumenti molto utili per le tante persone che anche a Rimini dormono all’aperto perché senza fissa dimora.Vestiti e scarpe ancora buoni che non si mettono più perché passati di misura o di moda, si possono portare alla Caritas. Aiuteremo tante persone a vestirsi con dignità.

7. Quando si acquista materiale scolastico per i propri figli, comperare qualcosa anche per un figlio di famiglia immigrata che non ne ha possibilità.

8. Invitare i negozianti (dai quali ci si serve abitualmente) di generi alimentari che periodicamente hanno prodotti non vendibili (una scadenza ravvicinata, un difetto nella confezione, una eccedenza di magazzino), a diventare fornitore gratuito della Caritas: noi verremo a ritirare la merce.

9. Sostenere con offerte le attività di assistenza e i progetti di solidarietà.

10. Collaborare al progetto “Operazione cuore”. Grazie a questa iniziativa si offre la possibilità a bambini e a ragazzi africani – provenienti dall’ospedale della dott.ssa Marilena Pesaresi- affetti da gravi cardiopatie, di giungere in Italia per essere sottoposti a interventi cardio-chirurgici. Occorrono famiglie disponibili ad accogliere in casa i bambini per alcuni mesi, prima e dopo l’intervento. E’ necessario reperire fondi per gli esami clinici da fare in Africa, per il viaggio, per l’assistenza e i medicinali.